Inizierò a raccontarvi per immagini il più coinvolgente, il più poliedrico festival d'arte al quale partecipo da anni. E' il Művészetek Völgye in lingua originale, cioè in ungherese che significa la Valle delle Arti e durante la sua durata di 10 giorni viene rappresentata quasi ogni forma d'arte. Ho già raccontato del festival nel mio blog di viaggi ma farò una sintesi anche per voi, visitatori del giardino segreto.
(la verità è che blog away è il mio blog 'sfigato' con soli 4 seguaci ma in quanto mia creatura gli voglio un gran bene)
In realtá ne avevo giá parlato 3 anni fa, ma oggi lo farò in maniera molto più dettagliata (poveri voi!).
Nel 2010. Che impressione mi fa mia figlia così piccola!
Ma torniamo al presente!
La Valle delle Arti, dal 26 luglio al 4 agosto 2013, Ungheria.
Parte 1.
Il festival è nato 23 anni fa e originariamente si svolgeva in vari paesi a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro (Kapolcs, Vigánpetend, Taliándörögd, Monostorapáti, Öcs, Pula, Nagyvázsony) ma oggi è tutto concentrato nei pittoreschi villagi di Kapolcs e Taliándörögd (a nord dal lago Balaton). Il programma del festival è sempre ricco e vario: centinaia di spettacoli teatrali, circensi e di danza, concerti (di musica classica, folk, jazz, rock, blues ed altro), mostre d'arte e innumerevoli laboratori di arti e mestieri. Il tutto si è svolto nei cortili, nelle case contadine, nei fienili, nelle chiese e per strada.
Seguono impressioni del tutto sconclusionate e soggettive.
Giornate di un caldo assassino che immobilizzano la gente. Sete, polvere, folla. Eppure da sotto quella polverosa e forzata immoblità traspare tanta passione creativa e artistica da sentirsi rinati. La bellezza dei suoni e della musica, la poesia degli oggetti nati da mani capaci e visioni geniali, le energie che creano arte e generano una comunità unita nella sensibilità e negli intenti - è questo che trovo ogni anno che vengo qui. E' la mia annuale dose di ispirazione, non potrei farne a meno.
[si, ci sono anch'io. mi piace vedermi collocata nel bel mezzo di questo habitat così familiare eppure così strano]
Parte 2. Musiche, danze e cantastorie
Solo qualche esempio:
il cantastorie Géza Kovács (Compagnia Tele-Art)
[un gruppo di cui ignoro il nome. suonavano nella fermata dell'autobus: formidabili!]
Vedres Csaba, Gyermán Júlia: Lélektánc (La danza dello spirito)
[gli alunni della scuola steineriana di Budapest]
...
...
L'importanza delle tradizioni, di quelle vive, da tramandare:
Anche quest'anno, come tutti gli anni, decine di artigiani e artisti
hanno interpretato in modo originale ed eclettico la capacità di creare
forme e colori partendo da una materia elementare come la terra. La
ceramica ha una storia millenaria eppure non perde il suo fascino, non
diventa mai obsoleta. Con inventiva, creatività e fantasia la si
rinnova di continuo sperimentando nuovi concetti formali, plasticità
nuove e decori ricercati. Oppure - e anche questa è innovazione a suo
modo- ritrovando la strada della tradizione, della tradizione più remota
e primitiva.
Il bello di questo festival è che tutto è vivo e coinvolgente. Giri l'angolo e trovi un laboratorio di ceramica o un corso accelerato sulla tecnica raku dove sperimentare e mettersi alla prova. O semplicemente per poter diventare artista/artigiano per un giorno. Sono esperienze belle e vere.
I bambini sanno entusiasmarsi anche più di noi adulti quando si tratta
di creare. Se poi si aggiunge il piacere di pasticciare con la terra
l'estasi è assicurata.
E a me ogni anno sembra d'essere una specie di Alice in un paese delle meraviglie... :)
Il bello di questo festival è che tutto è vivo e coinvolgente. Giri l'angolo e trovi un laboratorio di ceramica o un corso accelerato sulla tecnica raku dove sperimentare e mettersi alla prova. O semplicemente per poter diventare artista/artigiano per un giorno. Sono esperienze belle e vere.
(mia figlia accanto al tornio sotto un pero e un ombrellone verde)
Ambienti retrò per le mostre-mercato di ceramcihe. [poi ammetto, c'è anche l'infantile volontà di dire: io c'ero.]
Lanterne portacandele da giardino (già di giorno erano uno splendore, figuratevi di notte!).
Con la fantasia tutto si può, persino creare storie e mondi immaginari.
Forme archaiche, tecniche nuove. O viceversa?
Parte 4. L'ambientazione e l'atmosfera generale
Cercherò di trasmettere l'atmosfera generale della Valle delle Arti attraverso le immagini.
[il rospo a riposo]
Non voglio spiegare nulla. Giudicate voi...
[ho concluso il mio racconto visivo. ora inizia il conto alla rovescia per il festival dell'anno prossimo. non vedo l'ora!]
Per ora è tutto. Può bastare, che ne dite?
7 commenti:
MERAVIGLIA PURA!
Che bello leggere il tuo dettagliato resoconto di viaggio e ammirare le tue splendide foto. Mi si è aperto il cuore guardandole, voglio andare nella Valle delle Arti! Magari la prossima Estate!
;-P
Un abbraccio, cara Enikő
Lena
In quest'anno non potevo esserci ma cosí...grazie Enikő
che ambienti e luoghi stupendi, quanto fascino in quelle stanze...raccontati per immagini in modo esemplare! bravissima!
Grazie, ragazze!
Köszi, Dóra! Jövőre feltétlenül el kell menned... :)
Remek összeállítás, gyönyörű fotók, teljes körkép a Völgyről! A legkedvesebb fotóm, a fekete lakkos lábad a kőpadlón.
Köszi!
che meraviglia questo racconto di viaggio per immagini, spettacolari :)
Che belle foto, Enikö, un lungo ma davvero piacevole racconto visivo. Mi sarebbe piaciuto molto essere lì... Chissà magari un giorno...
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