Fosca Masucco è una mia 'amicablogger' ed è anche la mia poetessa contemporanea preferita (quanto sono fortunata!).
Credo che scrivere poesie di questi tempi sia un'impresa difficilissima, ci vuole coraggio e talento e a Fosca non manca ne l'uno ne l'altro. Il suo mondo è complesso e semplice allo stesso tempo con una struttura interna 'a impalcature'. E' domestico e trascendente, è modesto e allo stesso tempo compiacente del proprio controllo delle parole e dell'estetica della comunicazione. La sua poesia è minimale (ma non troppo), è astratta (ma non troppo), è leggera (ma non troppo), è familiare (ma non troppo) ed è equilibrata. Punto.
Mesi fa sono stata già contagiata dalle sue parole ed è nata questa immagine ispirata da questa sua poesia:
Così sale un arcobaleno in quota -
l’occhio è un mirino, a fissarlo non lo scorge -
inchiodato al cielo tra gola e vetta
come a immortalar se stesso.
Così sono io, l’occhio e il mirino -
il volo del gipeto che trafigge l’iride -
ospito domande immense nelle vene
senza arrestare lo schiocco.
Nulla e’ sublime più che attraversare il mondo
lasciandolo immutato.
E ora ho anche il suo libro sul mio comodino...
[con una dedica così]
Fosca Massucco
L’occhio e il mirino
Interventi di Dante Maffia e Luigi Papandrea
“I codici del ’900″, L’arcolaio, 2013
1 commento:
splendide tutte e due.....occhio e mirino...complimenti....
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