Una piccola sintesi dei principi educativi steineriani
Ho trovato una breve e chiara descrizione qui, perciò non cercherò di spiegarvelo a parole mie rischiando magari di confondervi:
Sin dal 1919, Rudolf Steiner classificò chiaramente le fasi dello sviluppo in settenni, scanditi da importanti trasformazioni fisiologiche, quali la seconda dentizione (verso i 7 anni), lo sbocciare della pubertà (verso i 14 anni), il consolidamento definitivo della muscolatura e dello scheletro (verso i 21 anni). La regolare successione delle mutazioni fisiologiche accompagna l'evoluzione psichica e mentale, e ne è l'espressione esteriore; essa testimonia il processo del lento e graduale manifestarsi delle peculiari facoltà dell'animo umano del VOLERE, del SENTIRE, del PENSARE.
Ad ogni grado di maturazione e di sviluppo del bambino corrisponde uno sviluppo psichico ed una evoluzione spirituale ben precisi che non ammettono confusioni di tempi e di metodi da parte dell'educazione. Infatti proprio nel porgere ai bambini e agli adolescenti i tesori morali e culturali della nostra società noi disponiamo di uno strumento per plasmare e formare i giovani. Un uso errato (nei tempi e nei modi) di tali strumenti, lascia profonde lacune nell'animo dei giovani e, più spesso, incide negativamente sulle loro facoltà in via di sviluppo, mortificandole o depauperandole.
...
Io, avendo due bambini di 4 e 5 anni, sono interessata al primo settennio che coincide con l'età prescolare.
Nel primo settennio domina l'impulso all'imitazione. Non solo le azioni visibili, ma anche i sentimenti delle persone che il bambino ha costantemente intorno a sé, vengono da lui assorbiti attraverso l'imitazione fino a divenire parte integrante della sua vita e del suo modo di agire. Le qualità morali che in questo modo accoglie in sé dall'ambiente sono determinanti per il suo avvenire. Se questa esigenza della prima infanzia non viene assecondata, l'individuo rimarrà per sempre un imitatore, un uomo inquieto ed insoddisfatto. L'uomo impara soltanto dagli uomini a diventare uomo. I passi fondamentali del suo sviluppo, camminare, parlare, pensare non hanno luogo se viene a mancare l'esempio umano.
Compito dell'educatore è quello di proteggere i piccoli dagli stimoli deleteri, che davvero non mancano nella società moderna, e di fornire con le attività un esempio da poter imitare.
Nel Giardino d'Infanzia non viene dato alcun insegnamento specifico, non ci si rivolge alla sfera conoscitiva, ma si cerca di vivere in un mondo ricco di immagini, di fantasia e di devota meraviglia. Laddove ce ne sia il bisogno si aiuta il bambino a riconquistare l'aspetto ludico, stimolando il gioco creativo. I giocattoli usati sono molto semplici, spesso non completamente definiti affinché le forze di fantasia del bambino possano attivamente impegnarsi a far vivere l'oggetto a seconda del suo desiderio, del suo gioco. Sono giocattoli costruiti spesso dalle maestre o dai genitori, a volte dai bambini stessi, con materiali naturali che permettano all'organismo sensorio in formazione di sperimentare una vasta gamma di percezioni. Per evitare di soffocare l'animo infantile con aridità concettuali si raccontano e si fanno vivere le fiabe con esperienze di colore, suono e movimento ritmico. In tal modo si cerca di creare attorno al piccolo un'atmosfera di calore che lo avvolga così come lo ha avvolto fin dai primi momenti di vita l'amore materno.
...
Quando, due anni fa, abbiamo scelto di trasferirci in Abruzzo la prima cosa che ho voluto appurare è se ci fossero delle scuole steineriane nelle vicinanze. Ma non c'erano in tutta la regione manco a pregare. Allora mi sono messa d'impegno e da allora cerco di applicare, nel limite del possibile, i princìpi della pedagogia steineriana a casa nostra. Questo libro mi è stato molto utile in questo. Tratta con una naturalezza disarmante argomenti come: l'individualità del bambino, l'imitazione e la gioia della creatività, la volontà, la natura dei bambini, la celebrazione delle feste stagionali, favole-storie-girotondi-teatrino, come costruire giocattoli per i bambini, l'alimentazione e la cura del bambino malato dal punto di vista antriposofico. E' stato molto d'aiuto nel mio isolamento "ideologico".
Ma la sorte volle che io incontrassi altre persone con idee, principi analoghi e anche un insegnante steineriana neodiplomata (una dolcissima ragazza tedesca trasferitasi nelle terre selvagge dell'Abruzzo per amore) e insieme abbiamo creato un piccolo gruppo solidale sotto molti punti di vista e un sistema di incontri regolari che ci permettono di ricreare, nel nostro piccolo, l'atmosfera e l'essenza di una scuola waldorf. Sono molto grata (a chi? alla sorte?) per quest'opportunità.
Ecco qualche esempio:
rappresentazioni teatrali (qui: Mascia e l'orso)
qui festeggiamo l'estate: i bambini assistono in prima persona alla trasformazione del grano
(dalla spiga al pane)
la macinatura a pietra (lavoro pratico e simbolico)
infine i bimbi fanno il pane
Festa di S. Martino
i bambini preparano le lenterne, si racconta la storia del santo, si crea, si canta...
poi si fa una passeggiata nel bosco con le lanterne al buio cantando....
Se qualcuno fosse interessato ad approfondire l'argomento della pedagogia steineriana ecco una lista di libri reperibili in rete.
Nel mondo delle mamme bloggers ce ne sono alcune che applicano con saggezza, sensibilità e profitto i dettami della pedagogia e/o stile di vita steineriani. Eccone alcune:
Sabrina che quest'anno sta anche facendo la maestra in una scuola steineriana svizzera
Claudia, che è una fonte inesauribile di energia, idee e gentilezza
Shelley, che ammiro tanto
e Giulia che forse farà parte del nostro piccolo gruppo nel futuro
e tante altre che ora non nominerò per esaurimento delle mie energie vitali
(ho scritto un post di dimensioni epiche - per i miei gusti)
Sui giocattoli d'impronta steineriana ne parlerò più tardi.
Buona domenica! :)