gli alberi e le colline che vedo passando in macchina e attraverso i vetri bagnati dalla pioggia perchè generano una sensazione di benessere in me...
...poi mi leggo Ti prendo e ti porto via di Ammaniti nella sua versione tradotta in ungherese per il gusto di "testare" la traduzione e per cercare di capire come mai non sono voluta diventare traduttrice e perchè l'attraversamento tra le diverse lingue mi è così difficile e per niente naturale, per niente fluido. Il perchè di questo blocco. E già che fuori piove mi metto una gonna di lana piena di rose, così calda e così rasserenante. Anche questo vale un sorriso...
Poi mi segno qualche parola del libro.
Queste per descrivere il mio stato di grazia nel quale, a volte, mi capita di vivere:
Mi sento come un albatros portato dalle correnti. Da correnti positive che controllo con un leggero battito d'ala. (Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via)E queste per i momenti difficili:
Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove. (Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via)In questo interminabile, umido inverno, a volte mi capita di avere una mattinata libera, con tanto da fare ma senza bambini e allora metto da parte tutto, lascio crescere la montagna di panni, lascio la polvere depositarsi sulle superficie, faccio allungare la mia lista delle cose da fare e, con un leggero senso di colpa, mi dedico dei momenti di pace, di silenzio, di introspezione. E' il cibo della mia mente. Se non lo nutro, perisce.
Ed è allora che m'imbatto in una frase della tanto ammirata fotografa inglese dell'Ottocento, Julia Margaret Cameron, che spiega il perchè della sua necessità di fotografare il mondo intorno a lei: "Desideravo fermare tutte le cose belle che mi si presentavano davanti, e finalmente questo desiderio è stato soddisfatto". L'ho sempre sospettato ma mai sarei stata in grado di spiegarlo con tanta disarmante semplicità il perchè della mia (a volte maniacale) necessità di fotografare - sempre, in ogni situazione. E' la mia ricerca del bello e la volontà di conservarlo. Semplice.
E già che si parla di fotografia, proprio oggi ho pensato al fatto che 18 inverni fa, quando vivevo nel profondo nord della Germania, in una città affacciata sul Mar del Nord, danzando e studiando tedesco, mi sono comprata la mia prima macchina fotografica reflex con i miei primi risparmi. La mia passione per la fotografia compie dunque 18 anni, diventa maggiorenne, è ora che inauguri una nuova era, più matura, più cosciente, più completa.
12 commenti:
Mi piace molto la frase della Cameron, al condivido perché la maggior parte quando fotografo é proprio per fermare i dettagli positivi, che siano di un viaggio, di una bella gita in montagna o della vita quotidiana :-)
Lo so, abbiamo questa cosa in comune, Daniela. :)
Nessun senso di colpa: solo pace, silenzio e pensieri che viaggiano verso l'ignoto
Si, Isabel, sii mia complice! ;)
Olyan gyönyörű környéken laktok! Ezt az Ammaniti regényt nem ismerem, fel is irom gyorsan a listámra..látom megvan magyarul is:)
i tuoi 18 anni hanno portato buoni frutti... bello viaggiare con te
Sandra
Mi mancava troppo venire qui....sono ritornata
Indovina un pò chi sono? Un indizio...? La Magia del Vento =)
A presto, un abbraccio
Lena
voglia di leggere questo libro... grazie!
che bello leggerti, eppure quanto poco tempo sto dedicando a questo mondo virtuale, e non dico che sia un bene perchè grazie alla voglia di condivisione di tante persone, si crea uno scambio di idee veramente stimolante. Il libro di Ammaniti me lo andrò a cercare per Kindle, perchè sto cercando di comprare solo libri di cucina o fotografia, il resto in edizione digitale per non usare carta ed anche perchè così lo posso leggere in qualsiasi parte del mondo.
molto bello quello che hai scritto...
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