domenica 19 febbraio 2012

Una domenica…

Per ricordarci questa nevicata fuori dal comune. E per guardare avanti, verso la primavera…
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Condivido con voi la mia musica di oggi:

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   Maria Joao Pires, Mozart piano concerto No. 20





    








    

 

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JS Bach, Jacqueline du Pré, 1962:

Adagio, from the Toccata in C, BWV 564 - Angel









e una storia che merita una riflessione. Abbiamo davvero perduto la capacità di meravigliarci, di riconoscere il bello senza etichette, di liberarci dalla schiavitù del tempo? O è solo un privilegio dei bambini che sono ancora incorruttibili?

La storia è questa:
Un violinista nella metropolitana. Una storia vera.
Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti.
Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista joshua-bellche suonava.
Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare.
Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni.
Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista.
Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini.
Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento.
Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne' ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo.
Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
Questa è una storia vera. L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?".
Ecco una domanda su cui riflettere: "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"
[Gene Weingarten: Washington Post Staff Writer, Sunday, April 8, 2007;  citerei l’autore della versione italiana, ma non so chi sia, io l’ho letta nella descrizione del filmato su YouTube]

E già che parliamo di Joshua Bell…

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   Joshua Bell - Ave Maria

   Joshua Bell - Vocalise by Sergei Rachmaninoff

   Joshua Bell - Bruch violin concerto (movt 1)





Buona domenica a tutti!

4 commenti:

Daniela B. ha detto...

Carissima, grazie per i lin e per aver raccontato questa bella storia, l'ho letta recentemente da mio cugino perché gliel'han data stampata in oratorio, é una storia toccante e meravigliosa.
Un abbraccio!

Perline e bottoni ha detto...

Bellissima storia. Ma sai che sono una cinica. E allora la mia riflessione è anche un'altra, replicabile e utilizzabile in qualunque ambito. Quanti sono andati al concerto solo per dire "Io c'ero"?! Quanti comprano solo perchè c'è un'etichetta e non per il contenuto/valore in sè?

enikő ha detto...

Ciao Daniela! Grazie della visita... :)

PS. E' bello il tuo libro sull'inverno, brava! :)

Paola, infatti. Non sono cinica ma concordo con te. Un abbraccio :)

mg ha detto...

Che bella questa storia, il successo molto spesso arriva per una gran dose di fortuna oltre che per le capacità, ed è vero che non siamo più capaci di stupirci e di godere della bellezza, andiamo troppo di fretta, non c'è tempo. Grazie, ora vado ad ascoltarmi tutti i brani che proponi. Ciao.

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