giovedì 22 agosto 2013

La Valle delle Arti, Ungheria, 2013: impressioni e atmosfere per immagini

Si, sono tornata dalle vacanze ma sono ancora parecchio su di giri. I posti che ho visitato, il ritorno a casa, le tante, troppe cose da fare. Ora che sto lentamente riacquisendo la mia dimensione domestica e mi sto riappropriando dei miei spazi, inizierò a mettere in ordine le centinaia (mi vergogno di ammettere che in realtà sono migliaia) di foto scattate in giro e vi racconterò un pò dei nostri viaggi ed esperienze. Chissà, magari qualcuno di voi ne sarà ispirato.


Inizierò a raccontarvi per immagini il più coinvolgente, il più poliedrico festival d'arte al quale partecipo da anni. E' il Művészetek Völgye in lingua originale, cioè in ungherese che significa la Valle delle Arti e durante la sua durata di 10 giorni viene rappresentata quasi ogni forma d'arte. Ho già raccontato del festival nel mio blog di viaggi ma farò una sintesi anche per voi, visitatori del giardino segreto.
(la verità è che blog away è il mio blog 'sfigato' con soli 4 seguaci ma in quanto mia creatura gli voglio un gran bene)

In realtá ne avevo giá parlato 3 anni fa, ma oggi lo farò in maniera molto più dettagliata (poveri voi!).

Nel 2010. Che impressione mi fa mia figlia così piccola!

Ma torniamo al presente!
La Valle delle Arti, dal 26 luglio al 4 agosto 2013, Ungheria.

Parte 1.
Il festival è nato 23 anni fa e originariamente si svolgeva in vari paesi a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro (Kapolcs, Vigánpetend, Taliándörögd, Monostorapáti, Öcs, Pula, Nagyvázsony) ma oggi è tutto concentrato nei pittoreschi villagi di Kapolcs e Taliándörögd (a nord dal lago Balaton). Il programma del festival è sempre ricco e vario: centinaia di spettacoli teatrali, circensi e di danza, concerti (di musica classica, folk, jazz, rock, blues ed altro), mostre d'arte e innumerevoli laboratori di arti e mestieri. Il tutto si è svolto nei cortili, nelle case contadine, nei fienili, nelle chiese e per strada.


Seguono impressioni del tutto sconclusionate e soggettive.
Giornate di un caldo assassino che immobilizzano la gente. Sete, polvere, folla. Eppure da sotto quella polverosa e forzata immoblità traspare tanta passione creativa e artistica da sentirsi rinati. La bellezza dei suoni e della musica, la poesia degli oggetti nati da mani capaci e visioni geniali, le energie che creano arte e generano una comunità unita nella sensibilità e negli intenti - è questo che trovo ogni anno che vengo qui. E' la mia annuale dose di ispirazione, non potrei farne a meno.


Oltre l'innovazione e la contemporaneità, c'è anche la costante convivenza con le tradizioni, con le radici. Qui una tipica casa contadina di un tempo.

 
[si, ci sono anch'io. mi piace vedermi collocata nel bel mezzo di questo habitat così familiare eppure così strano]

Parte 2. Musiche, danze e cantastorie

10 giorni di musica e spettacoli dalla mattina fino a notte fonda, non-stop e contemporaneamente in vari punti sparsi dei vari paesi. E' un miscuglio di generi, di ritmi, di tradizioni diverse, dalla musica classica al jazz, dal rock e blues a musiche etniche di varie provvenienze. Una full immersion da brividi...

 Solo qualche esempio:
 il cantastorie Géza Kovács  (Compagnia Tele-Art)

[un gruppo di cui ignoro il nome. suonavano nella fermata dell'autobus: formidabili!]

Vedres Csaba, Gyermán Júlia:  Lélektánc (La danza dello spirito)
  [gli alunni della scuola steineriana di Budapest]
...
L'importanza delle tradizioni, di quelle vive, da tramandare:
Il gruppo Gencsapáti Hagyományőrző Néptáncegyüttes: tanta grinta e passione.


Parte 3. Le ceramiche
 Anche quest'anno, come tutti gli anni, decine di artigiani e artisti hanno interpretato in modo originale ed eclettico la capacità di creare forme e colori partendo da una materia elementare come la terra. La ceramica ha una storia millenaria eppure non perde il suo fascino, non diventa mai obsoleta. Con inventiva, creatività e fantasia la si rinnova di continuo sperimentando nuovi concetti formali, plasticità nuove e decori ricercati. Oppure - e anche questa è innovazione a suo modo- ritrovando la strada della tradizione, della tradizione più remota e primitiva.



Il bello di questo festival è che tutto è vivo e coinvolgente. Giri l'angolo e trovi un laboratorio di ceramica o un corso accelerato sulla tecnica raku dove sperimentare e mettersi alla prova. O semplicemente per poter diventare artista/artigiano per un giorno. Sono esperienze belle e vere.

 (mia figlia accanto al tornio sotto un pero e un ombrellone verde)
I bambini sanno entusiasmarsi anche più di noi adulti quando si tratta di creare. Se poi si aggiunge il piacere di pasticciare con la terra l'estasi è assicurata.

 Ambienti retrò per le mostre-mercato di ceramcihe. [poi ammetto, c'è anche l'infantile volontà di dire: io c'ero.]

 Lanterne portacandele da giardino (già di giorno erano uno splendore, figuratevi di notte!).


Con la fantasia tutto si può, persino creare storie e mondi immaginari.


Forme archaiche, tecniche nuove. O viceversa?
E a me ogni anno sembra d'essere una specie di Alice in un paese delle meraviglie... :)

Parte 4. L'ambientazione e l'atmosfera generale
 Cercherò di trasmettere l'atmosfera generale della Valle delle Arti attraverso le immagini.

[il rospo a riposo]

[c'è una dimensione giusta anche per i ragazzi]

Non voglio spiegare nulla. Giudicate voi...
[ho concluso il mio racconto visivo. ora inizia il conto alla rovescia per il festival dell'anno prossimo. non vedo l'ora!]
[continua qui]

Per ora è tutto. Può bastare, che ne dite?

7 commenti:

Ali & Stivali ha detto...

MERAVIGLIA PURA!
Che bello leggere il tuo dettagliato resoconto di viaggio e ammirare le tue splendide foto. Mi si è aperto il cuore guardandole, voglio andare nella Valle delle Arti! Magari la prossima Estate!
;-P

Un abbraccio, cara Enikő

Lena

Botthéka ha detto...

In quest'anno non potevo esserci ma cosí...grazie Enikő

vitto e libri ha detto...

che ambienti e luoghi stupendi, quanto fascino in quelle stanze...raccontati per immagini in modo esemplare! bravissima!

enikő ha detto...

Grazie, ragazze!

Köszi, Dóra! Jövőre feltétlenül el kell menned... :)

Ciripbogár ha detto...

Remek összeállítás, gyönyörű fotók, teljes körkép a Völgyről! A legkedvesebb fotóm, a fekete lakkos lábad a kőpadlón.

Köszi!

Anna ha detto...

che meraviglia questo racconto di viaggio per immagini, spettacolari :)

dandaworld ha detto...

Che belle foto, Enikö, un lungo ma davvero piacevole racconto visivo. Mi sarebbe piaciuto molto essere lì... Chissà magari un giorno...

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