martedì 29 settembre 2009

Non so se ridere o piangere...

...o sbattere la testa contro il muro. In uno dei miei blog preferiti ho trovato Q U E S T O.
E se vi sentite abbastanza forti e avete i nervi saldi ascoltatevi anche questa musica. Da brividi!

Dopo questo non oso più augurarvi un sereno fine settimana.

o_O

Un'altra mostra (lo so, non ne potete più :)

Avevo un mente un paio di post prima di partire per Firenze ma, come sempre, mi è rimasto tutto all'ultimo momento e mi tocca fare le cose di fretta. Solo una veloce comunicazione di sevizio.
A Firenze avrò due mostre fotografiche contemporaneamente. La prima fa parte di un progetto collettivo di mostra d'arte contemporanea, il CON-TEMPORANEE PERSISTENZE,
il tema: il CORAGGIO.

Il coraggio di non accettare, di disobbedire, di resistere all'irrealtà dilagante.

Il coraggio di farsi cittadini consapevoli; di inventarsi uno sguardo altro, marginale, di frontiera, molteplice e curioso; di inventare modi nuovi: di abitare, accogliere, agire. Mettersi di sbieco fra le contraddizioni dell'oggi, scendere in strada, sollevare i veli, irridere i manipolatori del consenso che ci vogliono immaturi cittadini ed efficienti consumatori.

Alzare gli occhi da terra; progettare alternative; costruire reti solidali.

Rifondare comunità.

Immaginare luoghi dove tutti i nostri precedenti ruoli non hanno più senso, dove tutto viene smascherato.

Ri-tessere racconti e dialoghi; credere nell’incontro non come occasione di performance, ma di trasformazione reciproca, di apprendimento biunivoco, di crescita.

Ricomporre frammenti di personalità disintegrate dal caos e riappropriarsene.

Il coraggio di esporsi, non di esibirsi.

Il coraggio di compromettersi.

Con-promettersi è (un modo per) conoscersi.

Io perteciperò con tre serie di foto.

1 serie: Solitudini urbane (17 stampe)


2 serie: Minoranze (da un reportage fatto in una comunità rom)

3 serie: Resistenze (4 delle mie vecchie foto dell'India, ci sono troppo legata)

Inaugurazione giovedì 1 ottobre a una certa ora del pomeriggio (è che non lo so nemmeno io :)
Naturalmente chi è di Firenze è il benvenuto.

L'altra è una mostra personale ma in realtà non si tratta di quadri inediti, sono già stati esposti l'anno scorso - diciamo che è un riciclaggio. :)


Vernissage alla Libreria Cafè Meykadeh, giovedì 1 ottobre alle ore 19. Anche qui siete i benvenuti.

Un abbraccio a tutti voi che mi seguite con tanto affetto e mi tenete buona compagnia. :)

domenica 27 settembre 2009

La mia solita domenica in bianco e nero

Non voglio parlarvi della scuola, nè delle difficoltà quotidiane che abbiamo incontrato e nemmeno delle scosse di terremoto che di nuovo ci stanno angosciando. Vorrei semplicemente regalarvi qualche attimo rilassante con queste immagini. A me rilassano, mi fanno sentire bene, mi fanno sentire integrata nell'universo delle piccole cose.

[minimalismo vegetale]

mercoledì 23 settembre 2009

Inizia la scuola - meno 1 giorno

Sono riuscita a finire tutto per il primo giorno di scuola della rospa giusto all'ultimo momento.
Quello che più mi ha creato ansia era il portamatite. Ci tenevo tanto a farlo io con le mie manine ma non ho messo in conto di non saper assolutamente cucire. Per di più durante l'estate mia nonna mi ha regalato una macchina da cucire nuova di zecca che non so nemmeno come si accende. Sono stata a leggere le istruzioni d'uso fino a notte fonda, a infastidire ogni donna (perciò potenziale esperto) mi capitasse sulla strada per chiedere consigli.


Insomma, tanta incapacità e insicurezza ma alla fine la forza di volontà ha prevalso.


Ed ecco il fantastico portamatite (fantastico per modo di dire, più che altro una pacca sulla spalla a me stessa) aperto e arrotolato:

Sempre all'ultimo momento ho finito di allestire la sua scrivania. Ho voluto una scrivania minimale, frugale e funzionale. Non so se ci sono riuscita - è passato un secolo da quando ero una scolaretta!

i vasi-portamatite

un secchiello per la spazzatura da tavolo
(riciclando un barattolo, dipinto con lo stesso smalto all'acqua dei vasi)
(kuka = pattumiera in ungherese)
(il carillon con i rospi danzanti serve a rallentare lo stress da studio)

un dettaglio: sassolini del Balaton per le prime addizioni e sottrazioni

Ancora non riesco a crederci. Ho una figlia che va a scuola!

[segue...]

domenica 20 settembre 2009

Una figlia saggia

'Adesso basta! Non voglio più sentire i vostri capricci! - sbotto.

'Mamma, tu nemmeno immagini com'è bello fare i capricci qualche volta. Secondo me, anche voi adulti li dovreste fare ogni tanto...' - risponde la rospa con calma.

Concordo. :)


Buona domenica e tanto sole a tutti!

Nostalgia in bianco e nero

Ogni tanto soffro di mal d'Africa d'India. Oggi in particolar modo. Dedico quindi la mia domenica in bianco e nero a quel paese paradossale che è l'India e che io amo dal profondo del mio cuore.


[foto su pellicola di tanti (troppi!) anni fa nel nord dell'India, nel Jammu&Kashmir, sul glorioso Himalaya e a Dharamsala, nel Himachal Pradesh]

...

Altre domeniche in bianco e nero:
Julie
Carole

giovedì 17 settembre 2009

Ancora sull'autoproduzione

(giusto per abusare un pò del termine)

Nell'ambito dell'autoproduzione stiamo diventando una famiglia molto ambiziosa. E i figli più di noi: loro arrivano a dei traguardi che noi manco ci sogniamo. Una cosa è farsi da soli la cuccia per il proprio cane o dei legnetti per sferruzzare o altre cosette banali, un'altra è creare dal nulla un prodigio della tecnologia.
E dopo il "vigliogioco", ecco "la scatola della musica". Una trovata geniale a costo zero (raccattando i pezzi caduti dal banco di lavoro di papà). Il suo funzionamento è sorprendentemente semplice:

se spingi un bottoncino esce la musica brutta

se giri una manopola esce la musica bella.

Mi pare più che logico. Solo noi grandi sappiamo complicarci la vita a dovere.
E' completamente eco-friendly, non inquina, funziona in qualsiasi condizione atmosferica senza alimentazione o batterie e può essere usata in armonia da più utenti contemporaneamente.

La musica è assolutamente personalizzabile: ogn'uno ascolta la propria musica della mente ma si può anche canticchiare e vivere allegri. :)

mercoledì 16 settembre 2009

Ferri da calza?

Ce li autoproduciamo pure quelli.


Occorrenti: una bacchetta tonda di legno (prezzo: 1,10 euro per 1,5 m circa), un seghetto, un temperamatite, della carta vetrata, della colla e qualche bottone.

Il diametro della bacchetta è a vostra scelta. Io l'ho scelta a occhio e fortunatamente i miei ferri nuovi sono di una misura (6,5) che ancora non avevo.


Il procedimento è semplicissimo: basta tagliare la bacchetta della lunghezza desiderata, fare le punte con un semplice temperamatite e passare la carta vetrata per allisciarli. Io poi ho trattato i ferri con un pò d'olio d'oliva. Insomma, mi ci sono voluti poco più di un'euro e una mezz'oretta di lavoro per tre paia di ferri: uno per me, uno per la rospetta e uno per mia nipote.

Ecco fatto. Ora non mi resta che imparare a sferruzzare decentemente. :)

La cuccia del cane?

Ce la autoproduciamo! Come vi dicevo, il nostro Snupone si è allungato e allargato a dismisura durante l'estate perciò urge una cuccia nuova, più grande e soprattutto ben coibentata per le notti fredde. L'uomo di casa si è messo al lavoro e missà che verrà fuori una casa di lusso per il nostro cane birbone che nonostante tutto continua a saltare qualsiasi recinto e gioca a fare lo spirito libero.

Anche in questo caso i risultati vedrete a lavoro terminato.

Preparazioni e attese snervanti

La rospa quest'anno inizia la scuola perciò fervono i preparativi. Non vi parlerò del mio stato d'animo (sono in agitazione da settimane) anche perchè della scuola non si sa ancora niente di preciso: nè chi sarà la maestra, nè chi saranno i suoi compagni, se ci vorrà il grembiule, che tipo di quaderno useranno, qualcosa sulle materie (i libri sono stati ordinati a giugno e ancora non arrivano), non si sa niente di niente. L'unica cosa (quasi) certa è che lunedì mattina alle 8 inizia la scuola. Così sia.

Non potendo rivestire libri e quaderni, mi sono messa a cucire un'astuccio (che per le mie modeste capacità sartoriali è un'impresa quasi titanica) e a preparare dei portamatite da scrivania.
Ho usato dei vasi da giardinaggio (costo: pochi centesimi l'uno) e li ho dipinti. Mi piacciono nella loro grezzezza e semplicità.

Niente di speciale, volevo semplicemente condividere con voi uno dei nostri piccoli lavoretti quotidiani. Vi mostrerò il risultato finale appena avremo riordinato pò la scrivania della rospa perchè non ho proprio il coraggio di mostrarvela nello stato attuale.
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