martedì 22 marzo 2011

Giocattoli fatti in casa #1

Viviamo in un'epoca, in cui la plastica, il "made in china" e il prodotto industriale a basso costo regnano sovrani, con poco investimento di denaro e con ancor meno impegno si possono comprare balocchi di ogni tipo per i nostri figli. Allora perchè farli? Perchè sprecare in nostro preziosissimo tempo con passatempi anacronistici e così poco alla moda?
Ecco i miei perchè...

Parto dal presupposto che per un bambino il giocattolo è uno strumento di fondamentale importanza. Siccome il gioco per lui è una cosa seria, è il presupposto essenziale per un sano sviluppo delle sue emozioni e del suo intelletto, è il mezzo privilegiato per raggiungere competenze, per esplorare il mondo e sè stesso, così il giocattolo è il suo strumento per eccellenza. Ciononostante "ai bambini non serve granchè per cominciare a giocare: bastano semplici giocattoli fatti di materiali naturali che possono essere trasformati in una miriade di oggetti diversi, grazie ai quali la creatività e la fantasia si rinforzano e ricevono infinite possibilità di sviluppo." (Come sviluppare tutti i talenti del bambino, AA.VV., Red Edizioni)


Un'altra riflessione sull'importanza che il gioco riveste nello sviluppo del bambino: "Giocare significa "essere nel processo" e non solo servirsi di un prodotto finito. L'essere umano, e in modo del tutto particolare il bambino piccolo, è un essere in divenire. Anche nell'ambiente che lo circonda, ha bisogno di trovare la possibilità di trasformare, di creare qualcosa di nuovo. Non sono le cose perfette, compiute che rinfrancano, soddisfano e danno forza al bambino. Questo vale particolarmente anche per il singolo giocattolo, che dovrebbe avere le caratteristicha per cui, se pur visto in epoche diverse, sollecita la fantasia del bambino a scoprirvi ogni volta qualcosa di diverso, entro la propria esperienza di vita attuale. Un ramo piegato e con più diramazioni, ricoperto completamente con un telo può essere una montagna in un paesaggio; ricoperto solo a metà una grotta per i nani, una stanza delle bambole, una stalla. Un bambino, tenendolo sulla testa, può andarsene in giro a passi maestosi facendo il cervo, un altro può usarlo come falce per tagliare l’erba, un altro come strumento musicale. Non ogni giocattolo si lascia trasformare in questo meraviglioso modo. [...]
Se poi rivolgiamo attenzione particolare a quei materiali che sostengono e favoriscono un tipo di gioco come quello di cui abbiamo parlato sopra, allora noi diamo nutrimento a quelle forze infantili che premono per essere messe in attività, rafforzarsi ed essere poi a disposizione come potenzialità per altri compiti, durante il periodo della scuola e più tardi nella vita.
In questo tipo di gioco il bambino può sperimentare in modo libero, e nell’essere attivo, può conoscere il mondo". (Freya Jaffke, Giocattoli fatti dai genitori, Natura e cultura Editore, 2006)
Ma "i godimenti” non danno ai bambini alcun paradiso, al contrario aiutano a perderlo.
I giochi, cioè l’essere attivi, li mantengono sereni. Un giocattolo offre un godimento solo attraverso il suo aspetto esteriore, serenità solo attraverso il suo uso.
Ciò che rende e mantiene sereno e felice è proprio l’attività, e i giochi dei bambini non sono altro che l’espressione di un’attività seria, rivestita di leggerezza.
Il gioco del bambino non è mai un’attività fatta superficialmente, ma un agire pervaso di profonda serietà". (Jean Paul, Levana)

Comprendendo il senso del gioco nel bambino nel primo settennio della sua vita, scopriremo che per giocare, in fondo, egli si accontenta di poco. Sta a noi dover comprendere i suoi reali bisogni e offrirgli uno stile di vita autentico e dei giocattoli
più naturali possibili (in sintonia con la natura profonda del bambino),
poco elaborati (per dar ampio spazio all'immaginazione infantile),
trasformabili (per aumentare le potenzialità d'uso),
sani (senza trattamenti tossici) ed essenziali.

Ma perchè farli noi? Perchè un giocattolo fatto da una persona alla quale si vuole bene è, per quanto imperfetto, un giocattolo speciale. S'instaura un rapporto del tutto nuovo sia con il genitore che con il giocattolo stesso. L'adulto, poi, che dedica del tempo alla creazione di un giocattolo è costretto a rallentare e ad abbassarsi un pò al livello del proprio figlio e così facendo impara ad ascoltarlo, a conoscerlo attraverso il suo modo di giocare e avrà il privilegio di poter sbirciare dentro al mondo pieno di meraviglia, fantasia e gioia che è proprio del bambino.

Il giocattolo unico e fatto a mano con materiali semplici, naturali e/o di recupero è anche un messaggio: è una presa di posizione contro il consumismo sfrenato in cui ogni cosa è merce facilmente rimpiazzabile. Un giocattolo semplice e poco elaborato potenzialmente ha un'infinità di modi d'uso, di coseguenza il bambino difficilmente si stancherà di giocarci e il giocattolo non rischierà di finire tra i rifiuti dopo i primi entusiasmi. Anche l'impatto ambientale (ammortizzando lo spreco di risorse impiegate per la sua realizzazione, trasporto e imballaggio) si riduce al minimo. Vi pare poco?

Con questo inauguro una serie di post mostrandovi tutti i giocattoli che abbiamo fatto per e con i nostri figli. Spero che possano servire da ispirazione e incoraggiamento ad alcuni di voi.

12 commenti:

iriselibellule@gmail.com ha detto...

BRAVA!!!Ormai le mie bambine hanno 26 e 22 anni, ma io ho fatto come te ogni volta che ho potuto . Condivido pienamente .

pandora ha detto...

che meraviglia!...io spero proprio di riuscire a fare così :)

enikő ha detto...

Vitamina, allota tu hai già fatto il tuo. Poi... con figli così grandi, tra poco potrai pensare a fare dei giocattoli ai nipoti. ;)
Grazie per la visita.

Pandora, ma che dici?! Se hai fatto dei giocattoli meravigliosi per la tua bimba! :*

il_semedisenape ha detto...

mi e' venuto in mente una estate in cui con mia nonna abbiamo cucito dei vestiti alle bambole, riciclando degli strofinacci.
erano decisamnte i vestitini preferiti che avevo :)

sara

Anonimo ha detto...

Eccellente! Anch'io ho iniziato a scrivere una serie di post nei quali parlo dei giochi fatti in casa con il bambino e atti allo sviluppo del bambino. La trovo un'iniziativa molto utile, dato che puo' dar spunto a chi è a contatto con dei bambini e vorrebbe un'idea in piu' per intrattenerli, e, inoltre, è molto piacevole dato che ci dà la possibilità di condividere un po' di noi con gli altri. Ti seguiro' ;-)

Luisa ha detto...

Bravissima! I love this post I'm putting it in my journal. So thoughtful in the age of consumerism.
My piace questo post moltissimo. Lo scrivo nel mio diaro.

Il Mondo Capovolto ha detto...

Mi piace questo post anti-consumismo!Condivido appieno!!!Inoltre da l'occasione per passare piu' tempo con i figli. Anzichè mettergli in mano un gioco già fatto, si lavora giocando tutti insieme per costruirlo da sé. :) Ho letto la tua intervista: molto interessante!!!

Lo ha detto...

bellissima idea....

singlemama ha detto...

adooooooooro questo argomento!!!
macchettelodicoaffà???? :-)
grazieee

nora ha detto...

Anche a me piace realizzare con le mie mani gli oggetti e i giochi per le mie bimbe. Purtroppo non sempre si possono evitare i giocattoli di pessima qualità donati da parenti e amici. Difficile poi il confronto con il posseduto degli amichetti che magari hanno camerette piene di beep e lucette... diciamolo, i bambini sono attratti da questo tipo di giocattolo anche se poi se ne stancano subito. Un sistema che ho trovato per arginare la cosa è stato fare delle "liste" di giocattoli ben scelti e fare io stessa i giocattoli speciali... tu come fai? Non ti criticano per le tue scelte dicendoti che sei snob o peggio?

luby ha detto...

io già creo di tutto di più per me figuriamoci se non m'impegnerò a creare per dei pargoli ^_^
non vedo l'ora!
posta posta che così imparo cosine nuove!!!

pandora ha detto...

*grazie*enikő*

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