domenica 30 settembre 2012

San Michele, 2012



Anche quest'anno, nel nostro piccolo, abbiamo festeggiato S.Michele. E non per ragioni religiose, ma fondamentalmente per due motivi: per mantenere intatta la celebrazione ciclica delle varie stagioni dell'anno e  anche come pretesto per meditare su cose più "alte".

Le feste, che vengono vissute sempre nello stesso periodo e sempre in maniera più o meno uguale, conferiscono all'anno un preciso ritmo. Dice Rudolf Steiner: " Il ritmo ha in sé vita, è il portatore della nostra salute": poiché i bambini non sono in grado di sentire da sé questo ritmo e dipendono dal mondo esteriore, è di grandissima importanza che siano aiutati dagli adulti, con consapevolezza, a vivere in uno “sano ritmo”. Più la vita del bambino scorre ritmicamente e con regolarità , asserisce Stenier, e più egli sì svilupperà in modo sano. Con queste feste, celebrate anche con semplicità, i bambini possono sperimentare profondamente, ma inconsciamente, le diverse stagioni e capire la natura e i cambiamenti del mondo fisico, inoltre si insegna a loro ad avere cura delle tradizioni e dei costumi religiosi e/o culturali che sono una radice profonda e fondamentale nello sviluppo identitario e di appartenenza di ogni piccolo individuo.


 Cosa significa San Michele dal punto di vista simbolico?

venerdì 28 settembre 2012

Una pianta di pepe, una considerazione sull'astratto e sull'illusione del mondo fisico

Perchè amo l'astratto? Perchè sono istintivamente attratta da tutto ciò che figurativamente ha qualcosa di indefinito, di eccessivo, di troppo o, al contrario, di troppo poco. Non ho mai pensato di doverlo spiegare ma stamattina ho avuto una piccola illuminazione e, per quanto modesta, mi porta un gradino più in alto nella mia continua ricerca del mio universo interiore (perchè so per certo, che la chiave della felicità è nascosta lì dentro).
Perchè l'astratto? Perchè mi corrisponde. Uno dei miei pilastri è la continua ricerca della libertà (individuale, spirituale, universale) e l'astratto è libertà assoluta. Per come la vedo io, l'astratto è libertà (di espressione e di interpretazione), è pieno di possibilità, sa come far convivere ed eventualmente convergere infiniti punti di vista. Mi piace l'astrazione, la teoria, il pensiero puro senza forma ma anche le forme che si ribellano al consueto, al razionale, al reale e riesce a distaccarsi dalla realtà e superarla. E se il mondo fosse solo un'illusione come dice Schopenhauer? Se tutto quello che noi crediamo reale fosse invece sogno e parvenza, quello che nella filosofia indiana viene chiamato “Velo di Maya” cioè l’illusione che vela la realtà delle cose nella loro essenza autentica.

“E’ Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente.”

Se il mondo, o meglio, il mio mondo è solo un'illusione, voglio poterlo vedere, decifrare e rappresentare a modo mio. Se invece la realtà è veramente reale e fisica allora quello che vedo io, lo vede chiunque e il punto di partenza è lo stesso.

 Nulla togliendo all'immagine figurata, che amo pure, credo di essere veramente a casa nell'arte astratta. Poi vogliamo mettere la comodità: ogni opinione è giusta ed è più giusto non dover dare opinioni. :)

Allego 4 foto di un'anonima pianta di pepe vista da un mio particolare punto di vista leggermente destrutturalizzante. 

Beauty is everywhere

La felicitá è anche la ricerca della bellezza ovunque e caparbiamente. Queste sono le mie gioie di settembre.

giovedì 27 settembre 2012

Ehm...

Nemmeno questo sarà un vero e proprio post - mi manca ancora l'ispirazione, ma la volontà è già sulla buona strada. In realtà vorrei avere un parere sincero e oggettivo su un quesito. L'ho appena pubblicato sulla mia pagina facebook ma chiaramente tanti di voi non fanno parte di quella cerchia più o meno ristretta (anzi, larghissima) di amici virtuali e non.

Il quesito è questo. Vorrei tentare di aprirmi nuove porte e nuove opportunità nella vita e finalmente realizzare un sogno che custodivo da anni (o da sempre?) nel fondo di uno dei miei cassetti (io ho una credenza piena di sogni, voi no?): quello di far diventare una mia passione una professione. Chi sa se qualcuno di voi la indovina? Accetto suggerimenti; da qui capirò quanto è visibile verso l'esterno e quant'è forte l'impatto di questa mia passione (il primo che la indovina, riceve 100 punti e un abbraccio virtuale :).

Per ora tutto il progetto è in fase embrionale ma la volontà è grande, è matura, mi sento pronta.
Come prima cosa, mi servirebbe un logo. E se indicessi un piccolo concorso domestico tra amici grafici, disegnatori, visionari e non? Il premio potrebbe essere un regalo segreto, magari pensato su misura (un pacco contente libro/i, oggetti vari, ecc.). 

Qualcuno di voi potrebbe essere interessato? Avete altri suggerimenti da dare?

lunedì 17 settembre 2012

Immagini & nuovi orizzonti

Mi spiace, amiche, ma non so produrre di più in questo periodo: nè testi, nè lavoretti, nè foto (a dire il vero, la mia macchina fotografica sta inesorabilmente inveccchiando e collabora con me solo in rare occasioni).

Ieri, sulla spiaggia, ho fatto un piccolo video per mantenere nella memoria futura un qualsiasi pomeriggio di fine estate trascorso sulla spiaggia e per ricordare la gioia che le piccole cose sanno dare.
Questa volta ho avuto anche un valido aiuto regista: la rospa (9 anni). Anche il disegno nel video è suo: ricrea e interpreta la realtà con passione e (credo) talento.



sabato 8 settembre 2012

Un altro tattoo: un nuovo patto con me stessa


Ieri, dopo mesi di attesa e meditazione, è nato il secondo tatuaggio (il primo: qui). Un nuovo patto, un nuovo passo verso una maggiore conoscenza di sé. Questa volta non è un patto vero e proprio, è più una dichiarazione d’amore verso quelle cose che sono le fondamenta della mia vita e che potrebbero essere anche la chiave della mia felicità.
Il disegno è questo. Si tratta di un motivo da ricamo ungherese, bellissimo e ricco di significati. Un piccolo disegno che concentra in sè tutto ciò che è importante per me - ora. Sommariamente in questo disegno ci sono: una donna all'apice della sua maturità (il fiore grande alla base), tonda ed equilibrata dalla quale nascono due fiori: i miei due bambini. Ed ecco la cosa più importante: la maternità. Il fatto di aver creato due nuove vite e la volontà di prendersi cura di queste due piantine giovani, delicate ma, allo stesso tempo, vigorose e sane. Poi il tulipano, simbolo palesemente maschile, è l'uomo che regge gli equilibri del mio universo con amore, dedizione e tanta pazienza da ormai 17 anni. Sono i miei pilastri e senza di loro non sarei quella che sono.
Poi c'è l'importanza delle radici. Ora so quanto siano fondamentali: il fatto di essere ungherese non è solo una questione e un'appartenenza linguistica ma soprattutto è un dna culturale fortissimo che è alla base della mia vita, del mio temperamento e del mio Weltanschauung. 
A tutto ciò aggiungo l'importanza della creatività, della perenne ricerca del bello e dell'armonia che sono simboleggiati dall'arte del ricamo e dell'estro, dei sogni, della fantasia e della fenmminilità che sono quei "guizzi" e ghirigori aggiunti al disegno originale. Tutto questo in un semplice disegno e per sempre... Non è meraviglioso?!

Qualche dettaglio per raccontarlo meglio:


 il disegno originale e la sua versione migliorata sotto le sapienti mani di Sasha 


 nello studio


 l'attesa e "la lavorazione"


ed eccomi qua, nel nuovo ruolo della donna tatuata. :)

(tra qualche giorno, passato il rossore, sarà bellissimo!)

Buonissima domenica a voi! :)
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